Le esportazioni di asparagi peruviani sono diminuite del 12,8% fino a ottobre.
Fenomeni meteorologici hanno influenzato la produzione, anche se si prevedono risultati migliori per la fine dell'anno.
Nelle prime 41 settimane dell'anno, il Perù ha esportato 12,4 milioni di scatole di asparagi freschi (ogni scatola pesa 5 chilogrammi), un dato che mostra una riduzione del 12,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando sono state spedite 14,2 milioni di scatole.
Leylha Rebaza García, direttore esecutivo dell'Istituto Peruviano dell'Asparago e dell'Ortofrutta (IPEH), ha riferito che le entrate generate da queste esportazioni hanno raggiunto i $ 313,7 milioni, il 13,5% in meno rispetto ai $ 362,8 milioni ottenuti nello stesso periodo del 2023. Rebaza ha spiegato che l'impatto di fenomeni climatici, come il ciclone Yaku e El Niño, verificatisi nel 2023, ha influenzato la produzione di asparagi, con effetti che si sono protratti fino ai primi mesi dell'anno in corso.
Tuttavia, si prevede che le condizioni miglioreranno negli ultimi mesi del 2024, il che potrebbe comportare una chiusura d'anno con numeri più positivi rispetto al periodo precedente. Attualmente, secondo i dati del Servizio Nazionale di Sanità Agraria (Senasa), il Perù dispone di circa 14.000 ettari dedicati alla coltivazione di asparagi, grazie ai processi di certificazione implementati.
Le principali zone produttrici del paese sono La Libertad, Ica, Lambayeque, Ancash e Lima, con le prime tre responsabili dell'89% della superficie totale destinata a questa coltivazione in tutto il territorio nazionale.
Fonte: agraria.pe Foto: comexperu.org.pe