Cile elabora piano per riconquistare fiducia consumatori cinesi
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In Cina, la settimana scorsa, sono apparsi diversi articoli sui social network su un presunto rilevamento di tracce di COVID-19 su scatole di ciliegie importate. Tuttavia, le autorità cilene non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle omologhe cinesi a conferma di queste informazioni.
Qualche giorno fa, su Weibo, social network molto diffuso, è apparsa una nuova pubblicazione di CCTV, il media ufficiale cinese, che negava i presunti nuovi rilevamenti di COVID-19 sulle ciliegie cilene.
In Cile, il 25 gennaio, settore privato e governo si sono riuniti. Maturando la decisione di contattare le autorità cinesi coinvolte il più presto possibile per affrontare insieme questa situazione critica.
L'attuale campagna di promozione, realizzata dal settore privato e già avviata in Cina, sarà intensificata. ProChile contribuirà alla sua attuazione, per riconquistare la fiducia nella qualità e sicurezza del prodotto cileno e per recuperare i volumi di consumo.
Il settore ritiene che con il lavoro congiunto dei governi del Cile e della Cina si potrà riconquistare la fiducia dei consumatori e dei distributori, riaffermando i rigorosi processi sanitari nei processi di produzione e commercializzazione, e che non c'è alcun rischio nel consumare il prodotto cileno nei mercati di destinazione.
Nella stagione 2019/2020, si sono esportati in Cina 11.500 container, con più di 41 milioni di scatole da 5 kg di ciliegie per un valore di quasi 1,5 miliardi di dollari. Per il 2021 si era preventivato un incremento del 50% con vendite che si sarebbero attestate a 1,8 miliardi di dollari.
Fonte: fedefruta cl