Cipolle messicane: sospetta presenza di Salmonella Oranienburg
Mexico
Monday 25 October 2021
VU
In Messico, Senasica ha ribadito l'appello ai produttori a ottenere la certificazione SRRC, poiché l'applicazione delle buone pratiche agricole è fondamentale per rafforzare l'ingresso dei prodotti messicani sui mercati internazionali
In Messico, non è stata segnalata la presenza di Salmonella Oranienburg, ma le autorità sanitarie statunitensi stanno consigliando ai consumatori di non comprare cipolle importate dallo stato di Chihuahua.
In Messico, il Ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo rurale, attraverso il Servizio nazionale per la salute, la sicurezza e la qualità agroalimentare (Senasica), ha avviato un'indagine sulla possibile presenza di Salmonella Oranienburg nelle cipolle messicane, in seguito a un focolaio di infezioni negli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno lanciato l'allarme su un focolaio di infezioni da Salmonella Oranienburg che risulterebbe collegato alle cipolle messicane. In 37 stati americani, più di 650 persone si sono ammalate e almeno 129 sono state ricoverate. Quasi tutti i casi sono stati riportati in agosto e settembre, con i numeri più alti in Texas e Oklahoma.
I centri CDC ritengono che l'epidemia sia legata alle cipolle rosse, bianche e gialle importate dallo stato messicano di Chihuahua e distribuite negli Stati Uniti da ProSource Inc, una società con sede a Hailey, Idaho. ProSource ha ritirato volontariamente le cipolle gialle, rosse e bianche fornite dallo stato messicano di Chihuahua dal mercato statunitense come misura precauzionale mentre l'indagine prosegue. ProSource ha riferito che le cipolle sono state importate per l'ultima volta a fine agosto, ma il prodotto può essere conservato e rimanere per mesi in varie aziende e nelle case dei consumatori.
In Messico, è Senasica a occuparsi del campionamento per confermare o smentire la presenza dell'agente patogeno nelle cipolle messicane, in attesa che l'autorità sanitaria statunitense condivida la sequenza del genoma dell'agente patogeno, per confrontarlo con quelli esistenti in Messico. Senasica raccomanda ai produttori messicani di applicare volontariamente i sistemi di riduzione del rischio di contaminazione (CRRS) e le buone pratiche agricole (GAP) per evitare la contaminazione chimica, fisica o microbiologica di frutta e verdura fresca.
Senasica ha ribadito il suo appello ai produttori messicani per ottenere la certificazione SRRC, poiché l'applicazione delle buone pratiche agricole è fondamentale per rafforzare l'ingresso dei prodotti messicani sui mercati internazionali, in quanto forniscono garanzie a commercianti e consumatori sulle misure di sicurezza applicate nel processo produttivo.
Fonte: elpais.com, inforural.com.mx
Foto: wfla.com