Il mercato dei meloni ha ancora ampi margini di miglioramento
Tutto il primo Congresso euro-mediterraneo del melone si è svolto a MedFEL, a Perpignan.
Le presentazioni del congresso erano diverse e di qualità. Gli argomenti spaziavano dalla produzione nel mondo e in alcuni paesi europei al consumo, alla protezione delle colture, trattando la gestione delle crisi, con esempi concreti. Ogni presentazione è disponibile sul sito AREFLH (indirizzo: areflh.org).
La produzione nel mondo resta stabile, intorno a 32 milioni di tonnellate. La Cina è il produttore principale, con più di 17 milioni di tonnellate, seguita da Turchia (1,7 milioni di tonnellate), Iran (1,4 milioni di tonnellate), Egitto e India. Stabile pure il commercio mondiale: importazioni 680.000 tonnellate, esportazioni 200.000 tonnellate.
Fattore di maggior valore per il settore, l'offerta varietale è molto varia, e comprende prodotti dalle caratteristiche e dalle consistenze molto diverse come il canarino, il piel de sapo - pelle di rospo - a polpa gialla, il galia (polpa verde), il charentais, l'honeydew - rugiada di miele - (polpa arancione) e anche il cocomero: un plus interessante per la segmentazione dell'offerta.
Molti paesi sono ancora bassi consumatori di melone come Inghilterra, Finlandia, Ungheria, Germania, ecc. Esistono dunque margini di miglioramento, e la qualità è il principale asset del melone per ampliare quote di mercato tra i consumatori e i non consumatori.
Fonte: areflh org