Cooperazione per affrontare minacce cambiamento climatico
PE
Il cambiamento climatico è la sfida numero uno per la produzione di pere
Il Ministro portoghese dell'Agricoltura e della Pesca, José Manuel Fernandes, ha onorato l'evento con la sua presenza, concludendo con un messaggio di invito a tutti i professionisti a lavorare insieme per affrontare le sfide del settore e sottolineando la necessità di promuovere e difendere la pera Rocha, che rappresenta il territorio portoghese. Fernandes ha affermato che "dopo una campagna difficile nel 2023, dovuta principalmente ai cambiamenti climatici che hanno colpito la produzione europea, è essenziale investire nella ricerca per combattere i parassiti, affrontare i cambiamenti climatici e migliorare l'organizzazione commerciale del comparto". Nel corso delle due giornate, sono state discusse le altre problematiche e opportunità che interessano il settore: le normative europee, l'uso dell'acqua, la salute del suolo, il marketing, le malattie e i parassiti.
Primi trend: prpbabile carenza di pere
Interpera ha analizzato anche la campagna passata e ha rivelato le prime cifre e tendenze per la raccolta di pere 2024 in Europa, con una chiara battuta d'arresto per la prossima stagione produttiva a causa dell'instabilità delle condizioni meteorologiche: il Belgio prevede un calo di quasi il 30%; il totale della Spagna scenderà probabilmente del 25% per gli effetti dello stress idrico subito dagli alberi nell'ultima campagna; i Paesi Bassi prevedono un calo di raccolta; Portogallo, Francia e Italia stanno recuperando la produzione ma non raggiungono il loro potenziale. Il Portogallo è uno dei principali produttori europei di pere. La varietà Rocha, simbolo della regione dell'Oeste, genera un fatturato export annuale di circa 85 milioni di euro, a testimonianza della crescente richiesta internazionale di Pera Rocha. Nel 2022/2023, la Rocha nazionale è stata esportata in venti nazioni, con tre destinazioni principali in testa: Europa (50%), Marocco (20%) e Brasile (20%).