Campagna cocomeri Spagna: prospettive buone
Spain
Wednesday 12 May 2021
VU
Quest'anno la produzione di cocomeri dovrebbe salire del 3% e di circa un +7% per le mini taglie e +6% per la produzione biologica
Nelle serre di Almeria (sud-est della Spagna), si è già dato il via alla raccolta di cocomeri, e presto si passerà ai primi meloni. Le proiezioni per la stagione sono buone grazie alla riattivazione degli acquisti del canale HoReCa e al calo dell'offerta di frutta a nocciolo che può favorire cocomero e melone.
Per quanto riguarda la campagna dei frutti a nocciolo, secondo i dati di Europeach, la produzione europea di albicocche dovrebbe ammontare a sole 345.502 tonnellate, il 20% in meno rispetto al 2020 e il 40% in meno della media del periodo 2015-2019. In base a queste stime, il calo sarebbe -15% in Spagna (86.835 tonnellate), -5% in Italia (154.224 tonnellate), -43% in Francia (47.443 tonnellate) e -29% in Grecia (55.000 tonnellate).
Andrés Góngora, responsabile settore ortofrutta in COAG, il Coordinamento spagnolo delle organizzazioni di agricoltori e allevatori, conta sull'impatto dell'attività turistica e alberghiera nei prossimi mesi, dato che sulla costa spagnola il volume degli acquisti del canale HoReCa è elevato. In Europa, le vendite dovrebbero essere condizionate dal tempo, dal momento che il consumo di anguria e melone è generalmente associato al caldo estivo.
Luis Miguel Fernández, direttore di Coexphal, l'Associazione delle organizzazioni di produttori di frutta e verdura di Almeria, ha sottolineato che la produzione nel 2021 crescerà del 3%, con una chiara tendenza verso l'anguria nera senza semi, rispetto alla bianca. Le mini taglie mostrano un incremento di circa un +7% e la produzione biologica di un +6%, un valore superiore alla produzione convenzionale.
Prevede di incrementare il volume delle vendite della sua anguria cremisi a più di 60 milioni di chili la società La Unión, che afferma di cogliere una maggior richiesta di prodotti a valore aggiunto e di vedere in questa categoria una tendenza verso i marchi.
il Ministero dell'Agricoltura (MAPA), ha confermato che la pandemia ha portato a un aumento del consumo di anguria (+9%) e melone (+16%) da parte delle famiglie spagnole nel 2020 rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Le esportazioni sono cresciute dell'8,5% e del 14,3% in media.
Nel 2020, in Spagna erano 20.301 gli ettari dedicati alla coltivazione dell'anguria, con una produzione di 1,23 milioni di tonnellate, il volume più alto dal 2015. La regione andalusa ha prodotto 718.811 tonnellate, la Comunidad Valenciana 206.263, la Castiglia-La Mancia 192.095 e Murcia 75.112.
Le principali destinazioni dei cocomeri spagnoli nel 2020 sono state la Germania (324.901 tonnellate), la Francia (130.987), il Regno Unito (66.416) e i Paesi Bassi (52.177).
Per la produzione di meloni, i partner di Coexphal prevedono un calo del 3%. In particolare, superfici più basse per le varietà Galia e Amarillo (giallo) e per i meloni Cantalupo e Piel de sapo.
Nel 2020, in Spagna erano 18.517 gli ettari dedicati alla coltivazione di meloni, con superfici in calo dal 2015. In Castiglia-La Mancia si sono prodotte 205.202 tonnellate, a Murcia 200.876, in Andalusia 158.980, in Comunidad Valenciana 42.934 e nelle altre regioni 47.513.
Nel 2020 si sono esportate 414.413 tonnellate di meloni e le principali destinazioni sono state Francia (117.557 tonnellate), Germania (101.191), Regno Unito (58.054) e Paesi Bassi (51.823).
Fonte: diariodealmeria.es
Foto: hortoinfo.es