Da stato indiano Gujarat nuovo nome a frutto drago?

India

Tuesday 26 January 2021

Pochi agricoltori indiani coltivano il frutto del drago, ma la richiesta è enorme. L'India importa il 95% del fabbisogno da Thailandia, Malesia, Vietnam e Sri Lanka (foto: tridge.com)

A detta dei responsabili politici dello stato indiano del Gujarat, un nuovo nome più appropriato potrebbe rafforzare la coltivazione di questo frutto nello stato contribuendo a ridurre la dipendenza del paese dalle importazioni.

Vijay Rupani, Chief Minister (CM) del Gujarat, ha proposto di rinominare il frutto del drago "Kamalam", corrispondente al sanscrito "è come un loto" — espressione apparentemente appropriata poiché le caratteristiche "orecchie" o "petali" rosa del frutto ricordano un loto in fiore.

Il dragon fruit è il frutto di una specie di cactus selvatico originario del Sud e del Centro America, dove viene chiamato pitaya o pitahaya. Maggior produttore ed esportatore mondiale è il Vietnam, dove la pianta fu portata dai francesi nel XIX secolo. I vietnamiti lo chiamano thanh long — "occhi di drago" —, che si ritiene essere l'origine del suo nome in inglese.

Il frutto del drago viene coltivato anche in Thailandia, Taiwan, Cina, Australia, Israele e Sri Lanka. Introdotto in India negli anni '90, si coltiva negli stati di Karnataka, Kerala, Tamil Nadu, Maharashtra, Gujarat, Odisha, Bengala occidentale, Andhra Pradesh e nelle isole Andamane e Nicobare.

Nello stato di Gujarat, alcuni agricoltori del distretto di Kutch hanno iniziato a coltivarlo e hanno adottato pratiche innovative. L'attuale denominazione del frutto richiama la Cina, e il cambio di nome potrebbe incoraggiare i produttori a espanderne e rafforzarne la coltivazione, riducendo la dipendenza del paese dalle importazion.

La proposta del Gujarat CM, tuttavia, richiede l'approvazione del Botanical Survey of India e della National Biodiversity Authority. "Il frutto del drago non è una specie originaria dell'India e qualsiasi cambiamento di nomenclatura negli annali ufficiali può portare a controversie internazionali", ha precisato l'Indian Council of Agricultural Research (ICAR).

Fonte: indianexpress.com, news-24.fr, kutchagro.com