L'area EuroMed concentra una grande percentuale di flussi regionali del bacino del Mediterraneo
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Secondo uno studio Coface, nell'area EuroMed - che raggruppa paesi mediterranei della zona euro (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Grecia, Cipro, Malta) - si concentra il 79,4% del flusso regionale delle importazioni ed esportazioni contro il 10,1% per l'area SudMed (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto), l'8,4% per la EstMed (Israele, Turchia, Libano) e il 2% per la regione dei Balcani ( Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro).
Nonostante il moltiplicarsi degli accordi multilaterali e bilaterali negli ultimi vent'anni, il numero di misure protezionistiche (tasse, misure anti-dumping, contributi pubblici, quota, ...) è aumentato. Dal 2012, in tutto il Mediterraneo in generale, sono state attuate 381 misure protezioniste nette, di cui metà circa nei confronti degli altri paesi della regione.
La quota del commercio intra-mediterraneo tende a diminuire, passando dal 31% delle esportazioni nel 2001 al 29% nel 2016. Sono emerse nuove tendenze nella struttura delle esportazioni dei paesi del bacino del Mediterraneo. L’Europa mediterranea sembra perdere terreno nei settori ad alto valore aggiunto, come l’auto o le TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), a favore delle esportazioni di prodotti agricoli trasformati e prodotti chimici, mentre i paesi del Mediterraneo meridionale e orientale hanno cominciato a spostarsi verso nuovi settori ad alto valore aggiunto, a scapito dei tradizionali come quello tessile.
Fonte: coface fr