I ritardi continueranno nei prossimi mesi, stima CIPS la cui previsione è che le nuove certificazioni richiederanno più documenti da produrre (foto: spainbox.com)
Ci si aspettava che le difficoltà alla frontiera tra Regno Unito e UE si risolvessero rapidamente dopo un inizio d'anno incerto. Ma le nuove formalità doganali continuano a causare problemi e ritardi.
Un sondaggio condotto da CIPS (Chartered Institute of Procurement & Supply) su 350 manager della catena di approvvigionamento del Regno Unito rivela che la situazione alla frontiera Regno Unito-UE sta peggiorando. Circa il 63% delle aziende intervistate ha sperimentato ritardi di almeno 2-3 giorni nel far entrare le merci nel Regno Unito, rispetto ad appena il 38% in un analogo sondaggio a gennaio.
Secondo questa indagine, quasi la metà delle imprese (47%) indica come principale ragione dei ritardi il tempo necessario alla dogana per sbrigare le formalità amministrative. Questi ritardi si verificano in un momento in cui molte nuove certificazioni di importazione non sono ancora entrate in vigore. I controlli extra — in graduale introduzione da aprile, in base allo scheduling — provocheranno certamente ulteriori ritardi.
"Siamo nel secondo mese delle nuove disposizioni e non si è concretizzata la speranza che i ritardi alla frontiera si sarebbero ridotti con il ritorno alla normalità dei volumi di merci e la capacità — da parte dei sistemi doganali — di abituarsi ai nuovi processi. La cosa ancora più preoccupante è che i ritardi continuano ad allungarsi, mettendo sempre più pressione sulle supply chain del Regno Unito e interessando la consegna puntuale di beni essenziali", ha commentato il dottor John Glen, economista di CIPS e visiting scholar alla Cranfield School of Management.
Fonte: cips.org