Agricoltori russi soddisfatti dell’embargo sui pomodori turchi
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Così afferma il presidente dell’Unione dei produttori ortofrutticoli russi, Sergei Korolyov, aggiungendo che attualmente il 40-50% dei pomodori e l'80% dei cetrioli venduti sul mercato russo sono prodotti di origine sovietica. Questa cifra era di circa il 18% prima dell'embargo imposto dal governo russo ai pomodori di origine turca.
Grazie agli investimenti nel settore, Korolyov sostiene che ai produttori russi occorrono tre anni per assicurare la maggior parte delle necessità domestiche. Negli ultimi quattro anni si sono investiti più di 2,6 miliardi di dollari in progetti agricoli, in particolar modo di serre. Alle quali servirebbero circa otto anni per essere redditizie.
A causa dell’embargo russo su numerosi prodotti agricoli, la Turchia ha perso oltre 200 milioni di dollari nel 2016, e anche se alcuni prodotti - quali cipolle, broccoli e cavolfiori - avevano ottenuto l'autorizzazione, i pomodori restano sulla lista rossa.
Il mese scorso il governo turco aveva deciso di imporre una tariffa doganale sui cereali importati dalla Russia, per rappresaglia.
Fonte: Dmitry Rogulin/TASS