Comparsa virus mette a rischio stagione export ciliegie Cile
Chile
Monday 13 December 2021
VU
In Cile è stato messo a punto un nuovo protocollo per le esportazioni di ciliegie in Cina
Un mese fa, in Cile, è partita la campagna delle esportazioni di ciliegie con i primi invii verso la Cina, la destinazione principale, alla quale affluisce il 91% delle spedizioni complessive.
Attualmente, il settore si trova a dover affrontare alcune preoccupazioni. Sono aumentate e richieste di inviare prodotti in Cina, mentre il rilevamento di un virus fitopatogeno nelle ciliegie cilene ha portato a un divieto di ingresso nel paese asiatico ma non nei restanti mercati.
Jorge Valenzuela, presidente di Fedefruta, ha dichiarato che in un mese sono stati rilevati 3 o 4 casi riconducibili al virus. In totale, in Cile sono state sequestrate 300 cassette di ciliegie, una percentuale estremamente piccola visto che se ne spediscono complessivamente 70 milioni, e probabilmente ne sono già state esportate circa 10 milioni.
L'ambasciata cilena in Cina non ha fornito alcuna versione dell'incidente. Il Ministero degli Affari Esteri, nel frattempo, ammette l'esistenza di un problema dall'anno scorso a causa di un virus endemico, affermando tuttavia che non sia così grave come quello registrato un anno fa.
La scorsa stagione, per la prima volta le autorità agricole cinesi hanno trovato il PNRSV (Prunus necrotic ringspot virus) in alcune partite di ciliegie cilene. Pur trattandosi di un virus patogeno delle piante, tipico delle ciliegie, senza alcun impatto sull'uomo, è stata sospesa la fornitura proveniente da una quindicina di impianti di esportazione. Di fronte a questa situazione, sindacati, SAG e omologhi cinesi hanno elaborato un protocollo che consisteva nell'osservare i frutti nei campi e negli impianti di trasformazione affinché il prodotto potesse essere esportato in Cina. Il documento è stato pubblicato il 18 ottobre, alla vigilia dell'inizio della campagna.
Valenzuela ha affermato che — nella storia delle esportazioni cilene — si è verificata la presenza di parassiti, ed è normale preoccuparsi all'inizio, ma esistono sistemi per trovare soluzioni e protocolli.
Il nuovo protocollo richiede che tutte le strutture che vogliono inviare all'estero devono controllare le aziende ogni 15 giorni, dalla fioritura alla raccolta, per accertare la presenza di parassiti. Inoltre, il 10% della superficie del frutteto deve essere oggetto di analisi in laboratorio; le piante con PNRSV devono essere rimosse e ricontrollate. Se le analisi sono negative, è possibile esportare i frutti del frutteto adottando misure ulteriori per l'imballaggio, ma se il virus viene rilevato in due o più varietà, l'esportazione dei frutti in Cina viene sospesa per tutta la stagione, e questo è l'aspetto maggiormente preoccupante.
Al 2 dicembre, sono 264 gli impianti autorizzati da SAG a esportare ciliegie in Cina su 569 strutture che ne avevano fatto richiesta.
Al momento, il protocollo PNRSV si applica solo alla Cina. La diversificazione verso altre destinazioni è quindi una delle opzioni concretamente adottabili in caso di rilevamento del patogeno nei frutti.
Malgrado queste preoccupazioni, nella stagione 2021/22 il Comitato cileno della ciliegia stima di poter esportare il 9,8% in più rispetto all'annata precedente, 387.268 tonnellate in totale. E — da novembre — ha pianificato di diversificare i mercati, mettendo in piedi campagne negli Stati Uniti, Vietnam, Corea del Sud, Thailandia, Taiwan, India, Russia e Canada.
Fonte: latercera.com, simfruit.cl
Foto: chilealimentos.cl