Continua carenza lavoratori stagionali malgrado aumenti salariali
United Kingdom
Monday 28 June 2021
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I professionisti britannici stimano che servono 500.000 lavoratori per la coltivazione, la raccolta, l'imballaggio e il trasporto (foto: producebusinessuk.com)
Nel Regno Unito, gli operatori del comparto agricolo ritengono che servano 500.000 lavoratori per la raccolta, l'imballaggio e il trasporto dei prodotti. Ma gli effetti combinati della Brexit e della pandemia da COVID-19 hanno bloccato l'afflusso di lavoratori stagionali dall'Europa. Il salario offerto ai lavoratori agricoli è ora di 20 sterline (27,85 dollari) all'ora.
La paga offerta ai lavoratori agricoli è arrivata a 20 sterline (27,85 dollari) all'ora, più del doppio dell'attuale salario minimo di 8,91 sterline (12,41 dollari) per gli adulti sopra i 23 anni. Il forte aumento è il risultato della carenza di manodopera causata dalla Brexit e dalla pandemia da COVID-19. Ci sono molti meno lavoratori stagionali che arrivano dall'Europa e pochi britannici che si candidano per queste posizioni.
In alcune parti del paese il numero di raccoglitori di frutta stagionale è sceso di oltre il 90% secondo gli operatori del settore, che reputano necessari 500.000 lavoratori per le colture, la raccolta, l'imballaggio e il trasporto.
La pandemia da COVID-19 ha limitato i viaggi tra UE e Gran Bretagna. Il governo ha introdotto un sistema di visti per consentire l'ingresso di lavoratori agricoli dalla UE e dall'Ucraina grazie al quale possono venire a lavorare nelle aziende agricole 30.000 lavoratori stranieri.
Ma questo probabilmente non sarà sufficiente, secondo la Federation of Wholesale Distributors (FWD), la Federazione dei distributori all'ingrosso, che ritiene che la situazione abbia raggiunto un punto critico, rischiando di provocare una vera e propria carenza di prodotti nei negozi. Quanto al settore trasporti, la RHA (Road Haulage Association) lamenta anche la mancanza di camionisti, che potrebbe avere ripercussioni sulle forniture dei canali di vendita.
Fonte: express.co.uk, dailymail.co.uk