Freno a import ciliegie sospettate positive a COVID-19
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In Cina, la richiesta di ciliegie importate è crollata dopo la rivelazione che gli imballaggi interni di diversi lotti di ciliegie sono risultati positivi al COVID-19.
Il media cinese Global Times ha dato notizia che l'imballaggio interno di un lotto di ciliegie importate è risultato positivo al COVID-19. La scoperta risale alla settimana scorsa nel distretto di Wuxi della provincia di Jiangsu, vicino a Shanghai. Pochi giorni dopo, si è scoperto un altro lotto infetto in un mercato di Shijiazhuang, la capitale della provincia di Hebei, nel nord della Cina.
Non è stato indicato da quale nazione provenissero le ciliegie, ma — a quanto affermano le autorità locali — si è provveduto al recupero di tutta la frutta per l'eliminazione.
La notizia ha rallentato la domanda e i prezzi sono crollati. Il prezzo medio sulle principali piattaforme di e-commerce ha toccato il minimo storico di 40 yuan (6,18 dollari) al chilo, rispetto ai soliti 120 yuan (18,53 dollari) al chilo.
Gli operatori del settore stimano la presenza di almeno 6.000 container di ciliegie che attualmente non hanno trovato alcun acquirente in Cina. Se i consumatori continuano a nutrire sospetti sulle ciliegie importate, le conseguenze saranno significative sia per gli esportatori di ciliegie esteri che per gli importatori cinesi.
La maggior parte delle ciliegie vendute in Cina in questo periodo proviene dal Cile e dall'Australia. L'ambasciata cilena in Cina nega che le ciliegie sospette provengano dal proprio paese, mentre i produttori australiani sostengono che le loro ciliegie sono di qualità superiore.
Fonte: globaltimes.cn, theaustralian.com.au