Biocoop: come approvvigionamento si adatta a cambiamento climatico
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La principale catena bio francese è costituita oggi da 730 negozi cooperativi e 23 associazioni di produttori. Creata negli anni '80 quando l'offerta bio era ancora rara, Biocoop ha nel DNA l'organizzazione del sourcing. "Nei nostri produttori osserviamo un maggiore impatto del cambiamento climatico, a volte con conseguenze economiche per loro", afferma Stéphane Durand, direttore della comparto ortofrutta di Biocoop, durante una conferenza a Medfel dedicata al clima e alle colture alternative. "Cerchiamo di sostenerli nei loro cambiamenti culturali, ma sono nella posizione migliore per conoscere le possibili alternative nel loro territorio". La strategia di approvvigionamento di Biocoop è duplice, per garantire la fornitura quotidiana dei suoi negozi: ricollocare in Francia alcuni prodotti, e avere un approvvigionamento il più vicino possibile, pur diversificando i bacini di produzione.
Una sfida sulla scelta delle varietà
“In Biocoop siamo distributori, commercianti e attivisti allo stesso tempo, il che si traduce anche in un livello di requisiti più elevato rispetto agli standard biologici, che a volte implica rischi più elevati per i produttori”, spiega Stéphane. Fa l'esempio della coltivazione del cavolfiore biologico per il quale sono disponibili sempre meno semi ibridi non "CMS", aspetto che causa sempre più difficoltà ai produttori nell'affrontare i rischi (CMS sta per “Cytopasmic Male Sterility”. Si tratta di una manipolazione genetica considerata “minore” e non rientrante nella definizione di OGM. La carta di qualità Biocoop e lo standard biodinamico Demeter la vietano). Biocoop lavora con i suoi produttori di patate anche su varietà più “robuste”, vale a dire più resistenti alle malattie o alla siccità, ad esempio, ma ne testa anche il gusto e le qualità commerciali per il consumatore e il punto vendita.
Principi di filiera e stagionalità
Dès son origine la chaîne Biocoop a été organisé selon un principe de filière, afin d’intégrer les producteurs et assurer son approvionnement. « 70% des fruits et légumes que nous achetons en France proviennent de nos filières, et seulement 16% des fruits et légumes sont importés » informe Stéphane. L’approvisionnement local des magasins et la saisonnalité sont aussi des priorités. « Notre assortiment est plus réduit que dans la plupart des magasins conventionnels ou bio du fait de notre exigence forte de saisonnalité » rappelle Stéphane. Il considère que le changement climatique peut représenter un atout pour relocaliser en France certaines cultures. Il cite l’exemple des agrumes ou déjà 55% des clémentines et 80% des pomelos sont approvisionnés en Corse, certainement plus dans le futur. L’avocat, l’orange et le citron d’origine France ont aussi fait leur apparition. Un changement d’origine est aussi a considérer selon stéphane, lors qu’il est justifié sur le plan écologique. Il cite l’example de l’avocat du Kenya, pour lequel l’emrunte carbonne est très proche de l’avocat de Malaga mais l’emprunte hydrique bien moindre. « Dans la région où nous le sourçons, les producteurs arrivent a cultiver des avocat sans irrigation, grâce aux conditions hygrometriques locales » informe Stéphane.
Biocoop, un modello cooperativo unico
Il canale ha comunicato ai consumatori lo scorso gennaio con il messaggio di “Paysan.ne.s Associés.e.s” per ricordare loro che Biocoop non è un franchising, ma una rete di attori indipendenti che lavorano per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. La cooperativa è organizzata in diversi collegi: negozi, associazioni di produttori, associazioni di consumatori e dipendenti. Si tratta infatti di un modello di governance unico in Europa: sebbene i negozi siano quelli più identificabili, con le facciate blu, non sono gli unici decisori, né gli unici membri della cooperativa! Anche le associazioni di produttori partecipano alla vita della rete e sono rappresentate nel consiglio di amministrazione. Possono quindi influenzare le decisioni della catena cooperativa. Sono quattro le filiere agricole rappresentate: latticini, carne, cereali e colture proteiche, frutta e verdura.