Uve da tavola: probabile volume mondiale a 3,4 milioni di tonnellate per import e per export
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Tuesday 15 June 2021
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Questi i valori previsti per la stagione 2020/21: produzione, 24,7 milioni di tonnellate; importazioni, 3,4 milioni di tonnellate; esportazioni, 3,4 milioni di tonnellate (foto: agro-city.com)
A dispetto delle numerose sfide causate dalla crisi sanitaria, la produzione globale 2020/21 di uva da tavola dovrebbe rimanere pressoché stabile e il volume totale di scambi nella stagione 2020-21 dovrebbe arrivare a un record di 3,4 milioni di tonnellate sia per le esportazioni che per le importazioni.
In base a un report del Foreign Agricultural Service (FAS) dello USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, la produzione mondiale di uva da tavola per il 2020/21 dovrebbe restare quasi invariata. Le perdite in alcune nazioni produttrici verrebbero compensate con gli aumenti in altre, mantenendo la produzione a 24,7 milioni di tonnellate, appena sotto il valore record stabilito nella stagione 2017/18.
Import ed export dovrebbero toccare il valore record di oltre 3,4 milioni di tonnellate ciascuno.
Cina. Prevista crescita della produzione di 400.000 tonnellate, a 11,0 milioni di tonnellate, grazie al miglioramento delle pratiche di gestione delle colture. Produzione più abbondante e qualità migliore dovrebbero portare a un aumento delle esportazioni di 58.000 tonnellate, a 420.000 tonnellate. In Cina si registrano maggiori spedizioni, soprattutto verso i mercati della Thailandia e del Vietnam.
India. La produzione dovrebbe mantenersi a 2,3 milioni di tonnellate e l'export dovrebbe rimanere invariato, a 185.000 tonnellate.
Turchia. La produzione dovrebbe calare di 50.000 tonnellate, a 2,0 milioni di tonnellate, mentre le esportazioni dovrebbero salire di 10.000 tonnellate, a 215 000 tonnellate, per il maggior numero di spedizioni in Russia e Ucraina.
Unione Europea. La produzione UE dovrebbe diminuire di 170.000 tonnellate, a 1,4 milioni di tonnellate, per la ridotta produzione in Italia a seguito di una gelata primaverile. Ma le condizioni estive dovrebbero consentire di produrre frutta di ottima qualità, mantenendo l'export a 80.000 tonnellate. Le importazioni dovrebbero raggiungere un livello record di 725.000 tonnellate.
Stati Uniti. Si prevede una flessione della produzione di 34.000 tonnellate, a 871.000 tonnellate, per effetto del calo delle superfici coltivate e delle condizioni di crescita non favorevoli. In base ai dati commerciali, le esportazioni sono diminuite di 11.000 tonnellate, a 314.000 tonnellate, mentre le importazioni sono rimaste quasi invariate, a 670.000 tonnellate.
Perù. La produzione dovrebbe salire a 665.000 tonnellate, grazie all'aumento delle superfici coltivate e al persistere di buone condizioni di crescita. Con questo volume prodotto, le esportazioni dovrebbero arrivare a quota 470.000 tonnellate, con sempre più spedizioni verso Stati Uniti e Unione Europea.
Cile. Prevista diminuzione della produzione (circa -20%, a 620.000 tonnellate) per il calo dei vigneti e i danni causati da forti piogge che hanno interessato le vigne in diverse zone. I volumi di esportazione sono scesi di 100.000 tonnellate, a 510.000 tonnellate.
Russia. La produzione dovrebbe scendere leggermente, a 23.000 tonnellate, a causa della siccità primaverile in alcune regioni. Rimangono gli investimenti nel settore uva da vino, ma non in quello uva da tavola. Le importazioni dovrebbero aumentare di 32.000 tonnellate, a 320.000 tonnellate.
Sudafrica. La produzione dovrebbe salire leggermente, a 330.000 tonnellate, per il maggior numero di terreni entrati in produzione, le buone condizioni meteorologiche e la disponibilità di acqua per l'irrigazione. Le esportazioni dovrebbero progredire di 27.000 tonnellate, a 325.000 tonnellate.
Fonte: apps.fas.usda.gov