Progressi in sviluppo nuove varietà di mandarino in Uruguay
Uruguay
Sunday 19 May 2024
VU
Fernando Rivas, direttore del programma agrumi dell'INIA, ha illustrato lo sviluppo di ibridi che si distinguono per la maturazione precoce, il colore intenso, il sapore eccellente, la facilità di sbucciatura e l'assenza di semi (foto: marca.com)
L'Istituto Nazionale di Ricerca Agricola (INIA) dell'Uruguay ha riferito di importanti progressi nel miglioramento genetico degli agrumi, evidenziando l'introduzione di nuove varietà di mandarino con caratteristiche molto ricercate.
Fernando Rivas, direttore del programma agrumi dell'INIA, ha illustrato lo sviluppo di ibridi che si distinguono per la maturazione precoce, il colore intenso, il sapore eccellente, la facilità di sbucciatura e l'assenza di semi. Durante l'evento sono state presentate sei nuove varietà sviluppate dal programma, per consentire ai coltivatori di valutarle e di considerarne l'inclusione nei futuri piani di coltivazione.
Queste varietà sono attualmente in fase di valutazione sulla produttività, passando dagli stadi iniziali di selezione a moduli semi-commerciali che consentono di esaminare da vicino le loro caratteristiche agronomiche.
Rivas ha inoltre sottolineato l'intenzione di anticipare la maturazione di queste nuove varietà a due settimane prima della varietà Clemenules, concentrandosi su ibridi in grado di cambiare colore in modo naturale, evitando così il processo di sverdimento post-raccolta. Sono stati fatti progressi anche con altri tipi di agrumi, come il limone senza semi e le nuove varietà di arance Valencia, destinate a dominare una quota significativa del mercato nei prossimi anni.
Dal punto di vista sanitario, le varietà introdotte sono state valutate per la resistenza all'alternaria, un patogeno difficile da gestire, sfruttando la resistenza genetica come metodo principale per ridurre i livelli di residui nei frutti. Per quanto riguarda l'HLB, una malattia causata da un batterio di complessa gestione, Rivas ha spiegato le difficoltà di valutare la tolleranza delle piante nelle condizioni locali, data la complessità di lavorare con il batterio nelle stazioni sperimentali o in altri ambienti controllati.
Fonte: eltelegrafo.com