Benelux oggi produttore di pere numero uno in Europa
Spain
Wednesday 26 June 2024
Belgio e Paesi Bassi, specializzati nelle pere Conference, hanno raddoppiato la produzione da 200.000 tonnellate ciascuno a 400.000 dal 2000. Il Portogallo, con la pera Rocha, ha un potenziale produttivo di circa 200.000 tonnellate
Qualche anno fa l'Italia era il primo produttore europeo di pere, con circa 900.000 tonnellate, seguita dalla Spagna indicativamente con 650.000. Negli ultimi anni, però, Italia e Spagna hanno perso più della metà del potenziale produttivo, a differenza di Belgio e Paesi Bassi. Queste due nazioni, specializzate nelle pere Conference, hanno raddoppiato la produzione da 200.000 tonnellate ciascuna a 400.000 dal 2000. Anche il Portogallo, con la pera Rocha, è riuscito a superare la Francia e, con un potenziale produttivo di circa 200.000 tonnellate, è oggi il quinto paese produttore di pere in Europa.
La Catalogna potrebbe perdere fino al 33% della produzione entro il 2024
In base ai dati presentati oggi da AFRUCAT — l'Associazione catalana delle aziende frutticole — e dalle autorità agricole catalane (DACC), le stime indicano che la Catalogna perderà il 33% della raccolta totale di pere di questa campagna, con circa 80.426 tonnellate prodotte. I dati, presentati al congresso europeo Interpera in Portogallo giovedì 27 giugno, mostrano un calo generale di tutte le varietà, a eccezione della pera Blanquilla, in ripresa dal calo di produzione della scorsa stagione e con un aumento del 20% del raccolto. Il calo di produzione è dovuto in gran parte agli effetti della siccità della primavera 2023 e al caldo dell'estate scorsa e di questo inverno. Lo stress idrico dei peri in determinati periodi, in particolare prima della raccolta, provoca problemi di induzione dei fiori l'anno successivo. Questo ha portato a una diffusa riduzione della fioritura e a una scarsa allegagione, con un conseguente forte calo fisiologico.
Una generale mancanza di pere sui mercati
Manel Simon, Direttore Generale di Afrucat, afferma: "Riteniamo che questa stagione dovrebbe essere favorevole per i produttori. Prevediamo che questo rallentamento non riguarderà solo la Catalogna e ci sarà una carenza generalizzata di alcune varietà di pere sul mercato tale da consentire ai frutticoltori di difendere il prezzo dei prodotti". Carmel Mòdol, Segretario per l'Alimentazione presso il Dipartimento di Azione per Clima, Alimentazione e Agenda Rurale, si è detto fiducioso che le condizioni di questa stagione consentiranno di pagare i prezzi giusti per le pere e che la resa per l'agricoltore sia adeguata. "Ogni volta abbiamo un mercato più organizzato dove arriva una produzione di qualità e che — speriamo — si allontani dalle crisi degli ultimi anni". Infine, la necessità di tenere sotto controllo i fenomeni meteorologici, nell'attuale contesto di cambiamento climatico, per valutare la necessità di convertire varietà più sensibili e meno adattabili.
Buon calibro e qualità
Secondo le previsioni di Afrucat per la Catalogna, la principale pera della zona, la Conference — varietà che ha risentito maggiormente di questi effetti climatici avversi — perderà quasi il 45% del raccolto, con un volume stimato di 33.693 tonnellate, contro le 61.108 dell'anno scorso. A detta di Joan Serentill, presidente del comitato mele e pere di AFRUCAT, "questo è l'anno giusto per riconquistare e recuperare il mercato interno. Ci aspettiamo pere di buona pezzatura e qualità, e il mercato spagnolo è quello che apprezza maggiormente queste pere grandi e dolci. Il nostro profilo di esportazione subirà sicuramente delle ripercussioni e l'Italia, la nostra principale destinazione, sarà per certo quella che risentirà di questa mancanza di spedizioni". Serentill ha anche aggiunto che questo calo di produzione non è una buona notizia in termini di stimolo al consumo di pere e di frutta in generale, in calo da anni: "I consumatori di pere stanno invecchiando e la nostra sfida è raggiungere quelli più giovani e far sì che le pere diventino un prodotto di tendenza per loro. Dobbiamo far innamorare i giovani della nostra pera".