I paesi produttori chiedono normative sanitarie più efficaci in Europa
Il gruppo di pesche e nettarine di Francia, Italia, Portogallo e Spagna chiede alla CE di accelerare l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari.
Il gruppo di contatto europeo per le pesche e le nettarine è composto da Francia, Italia, Portogallo e Spagna. I responsabili delle associazioni settoriali dei quattro Paesi e i funzionari governativi si sono incontrati a Fundao, in Portogallo, il 14 e 15 giugno e hanno chiesto alla Commissione europea di modificare i regolamenti per l'autorizzazione all'uso dei prodotti fitosanitari per renderli più flessibili tra gli Stati membri.
Autorizzazioni per zona
È stato inoltre concordato di chiedere alla Commissione europea che le autorizzazioni per i prodotti fitosanitari siano fatte su base zonale e non per Stato membro, al fine di avere una maggiore disponibilità di questi prodotti. In questo modo, quando un prodotto è autorizzato, ad esempio, in Spagna, sarà automaticamente autorizzato in tutti i Paesi della zona sud. Attualmente, il regolamento 1107/2009 sull'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari stabilisce tre zone per l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari: la zona A, che corrisponde ai Paesi del Nord, come Danimarca, Svezia e Finlandia; la zona B dei Paesi dell'Europa centrale, come Belgio, Germania, Paesi Bassi, Austria, ecc. e la zona C, costituita dai Paesi del Sud, come Spagna, Francia, Grecia e Italia.
Previsioni simili in Spagna e Francia, 7% in meno in Italia
Alla fine di aprile, la produzione spagnola sembrava essere simile a quella dell'anno scorso, a seconda del clima della prima quindicina di maggio. Nel gruppo di contatto è stato riferito che anche altri Paesi produttori, come l'Italia e la Francia, sono stati colpiti da grandinate, ma non si è ancora stabilito quanto siano stati colpiti, tenendo conto, inoltre, che questi Paesi entrano nella stagione più tardi rispetto alla Spagna. L'Italia, da parte sua, ha stimato una riduzione della produzione nel 2025 di circa il 7% rispetto allo scorso anno. La Francia stima una produzione simile a quella del 2024, evidenziando la stabilizzazione del raccolto negli ultimi anni.
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