Il Sudafrica spinge per ampliare i canali di esportazione della frutta tra i rischi tariffari
Gli economisti avvertono che una strategia commerciale lenta potrebbe lasciare il settore della frutta esposto.
La dipendenza del Sudafrica dai tradizionali mercati di esportazione, in particolare dagli Stati Uniti, è nuovamente sotto esame a seguito di un'ondata di nuovi dazi statunitensi che inizialmente includevano il Paese. Sebbene il 9 aprile sia stata concessa una tregua di 90 giorni, permangono le preoccupazioni per l'impatto a lungo termine sulle esportazioni agricole, soprattutto di frutta.
Wandile Sihlobo, capo economista della Agricultural Business Chamber (Agbiz), ha sottolineato l'urgenza di diversificare i mercati di esportazione in risposta alle tensioni commerciali globali. Parlando prima dell'annuncio della tregua, ha criticato la lentezza del governo nella strategia commerciale, avvertendo che i ritardi potrebbero lasciare gli esportatori vulnerabili.
Sihlobo ha indicato l'appartenenza del Sudafrica ai BRICS - che recentemente si sono allargati a Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti, Indonesia e Iran - come un'opportunità strategica. Ha chiesto di ridurre i dazi all'importazione e di alleggerire le restrizioni fitosanitarie in mercati come Cina, India e Arabia Saudita, in particolare per le esportazioni di frutta.
Ha inoltre sottolineato la necessità di mantenere l'accesso al mercato esistente e ha suggerito una strategia di branding unificata - "South Africa Inc" - per posizionare meglio i prodotti del Paese all'estero.
fonte: freightnews.co.za
foto: foodandhome.co.za