Prospettive promettenti e sfide per la coltivazione di angurie e meloni nel Rio Grande do Sul
Meteo stabile e pratiche innovative guidano i progressi nonostante le battute d'arresto climatiche e gli ostacoli regionali.
Rio Grande do Sul, lo stato più meridionale del Brasile, è un polo agricolo vitale, rinomato per la sua robusta produzione di colture. Secondo l'ultimo Informativo Conjuntural, una pubblicazione settimanale di Emater/RS-Ascar, la Società di Estensione Rurale e Assistenza Tecnica del Rio Grande do Sul, la coltivazione di angurie e meloni nello Stato affronta sia sfide che prospettive promettenti.
Regione di Bagé (São Gabriel): Dei 75 ettari stimati, 52 sono stati piantati con angurie, utilizzando una semina scaglionata per garantire un approvvigionamento costante del mercato a partire da dicembre. Il primo raccolto è previsto per il 10 dicembre. Nonostante le piante siano sane, il forte vento ha danneggiato foglie e frutti nelle aree ad alta densità.
Regione di Ijuí: Le colture di meloni e angurie si stanno sviluppando rapidamente, ma i raccolti di meloni rimangono limitati, con una domanda locale ancora insoddisfatta.
Regione di Lajeado (Montenegro): Le piogge iniziali hanno ritardato la formazione delle colture di angurie; tuttavia, le condizioni meteorologiche stabili hanno successivamente migliorato la crescita. La raccolta è iniziata e le vendite a Ceasa inizieranno all'inizio di dicembre. I prezzi delle angurie dovrebbero variare da 1,50 a 2,00 reais al chilogrammo (circa 0,25-0,33 dollari al chilogrammo, sulla base di un tasso di cambio di 6,09 reais brasiliani per dollaro statunitense). Circa 300 ettari sono in varie fasi di maturazione.
Soledade: Le piogge hanno favorito la crescita delle colture, ma il recente caldo ha causato bruciature dei frutti, compromettendo la qualità. Si stanno utilizzando applicazioni di protezione solare sulle colture avanzate. Le piante sono in fase vegetativa, di fioritura, di fruttificazione e di inizio raccolta.
Encruzilhada do Sul: Le coltivazioni di angurie, che coprono 2.000 ettari, sono in fase vegetativa e riproduttiva.
fonte: abrafrutas.org, agronlink.com.br
foto: agenciabrasil.ebc.com.br