Il Brasile è uno dei principali produttori di frutta, ma è ancora ai primi posti nelle esportazioni globali.
Nonostante la produzione annuale e la varietà delle colture, le barriere strutturali e la domanda interna continuano a limitare la posizione del Brasile sui mercati internazionali.
Nel 2024, il Brasile ha esportato 1,3 miliardi di dollari in frutta - appena 1,1 milioni di tonnellate, ovvero meno dell'1% della sua produzione totale di frutta - nonostante sia il terzo produttore di frutta al mondo, dopo Cina e India.
Secondo l'Associazione brasiliana dei produttori ed esportatori di frutta (Abrafrutas), il Paese si colloca al 23° posto tra gli esportatori di frutta, dopo nazioni più piccole come Costa Rica, Paesi Bassi e Guatemala. I principali prodotti di esportazione includono mango, meloni, uva e limoni.
La domanda interna e la debolezza della logistica continuano a limitare la quota di esportazione del Brasile. Mentre i Paesi con popolazioni più piccole possono esportare la maggior parte della loro produzione, l'ampio mercato interno del Brasile assorbe una parte significativa del suo raccolto.
Il settore frutticolo evidenzia come principali vantaggi competitivi la produzione durante tutto l'anno, la diversità dei climi e l'ampia varietà di frutta. Regioni come la Valle di São Francisco e il Nordest producono continuamente grazie al clima favorevole e all'irrigazione.
Alla fine del 2024, la Cina ha ufficialmente aperto il suo mercato ai meloni e all'uva brasiliani. Le prime spedizioni sono previste per il 2025, dopo che una nuova rotta di trasporto ha ridotto i tempi di transito da 46 a 28 giorni, rendendo redditizie le esportazioni di frutta.
Il valore delle esportazioni è aumentato del 4,6% nel 2024, dopo un balzo del 26% nel 2023. Nel primo trimestre del 2025, le esportazioni di frutta hanno raggiunto 301.000 tonnellate, con un aumento del 26% rispetto all'anno precedente, generando 311 milioni di dollari.
Un progetto a lungo rimandato, il Canal do Sertão Pernambucano, potrebbe sbloccare fino a 80.000 ettari di terreno irriguo nel Nord-Est. Il settore ritiene che questo sia fondamentale per aumentare la produzione di frutta e le esportazioni.
La logistica a catena fredda e la mancanza di cooperative tra i piccoli produttori - che controllano circa il 70% dei terreni nel Nordest - rimangono barriere strutturali. Molti vendono ancora a intermediari invece di accedere direttamente ai mercati di esportazione.
Il settore chiede il sostegno del governo per l'irrigazione, una migliore logistica e accordi commerciali per sfruttare appieno il potenziale di esportazione del Brasile nei mercati globali della frutta.
fonte: abrafrutas.org
foto: placestovisitbrazil.com