Agdia presenta soluzioni diagnostiche avanzate ad Agadir
Dal laboratorio al campo: Il Marocco rafforza la strategia per la salute del pomodoro con la diagnostica avanzata.
Durante la quinta Conferenza del Pomodoro del Marocco, tenutasi ad Agadir, Salima Berkani, rappresentante di Agdia Inc. ha posto l'accento su una pietra miliare, spesso trascurata, della coltivazione sostenibile del pomodoro: l'individuazione precoce dei patogeni delle piante. In una regione in cui l'agricoltura è sia una vocazione che una questione di resilienza nazionale, l'intervento di Berkani ha offerto non solo precisione scientifica, ma anche una tabella di marcia strategica per proteggere i raccolti e garantire le esportazioni.
L'esperienza di Agdia e la posta in gioco della diagnostica
Fondata nel 1981, Agdia è oggi uno dei fornitori più affidabili al mondo di strumenti per il rilevamento dei patogeni vegetali. Con oltre 500.000 test effettuati ogni anno e un catalogo di oltre 250 kit diagnostici, l'azienda è certificata ISO 9001 e 17025. Berkani ha ricordato alla platea il ruolo essenziale della diagnosi precoce nella prevenzione della diffusione delle malattie, nella protezione delle colture vicine e, in ultima analisi, nella garanzia della sicurezza alimentare. "I test non servono solo a identificare i problemi", ha sottolineato, "ma a preservare i mezzi di sussistenza e a onorare lo sforzo di coloro che nutrono le nazioni".
Perché i test non sono negoziabili nel settore dei pomodori
Il pomodoro, pietra miliare delle esportazioni agroalimentari marocchine, è anche altamente suscettibile alle minacce virali, batteriche e fungine. Si stima che le perdite globali dovute alle malattie del pomodoro superino il 20% delle rese potenziali, con un costo di miliardi. In alcuni casi, come nel caso del virus ToBRFV, le perdite di resa possono arrivare al 70% nelle serre colpite. L'individuazione diventa un atto di gestione vitale, soprattutto in un contesto di esportazione ad alto rischio.
ToBRFV e ToFBV: i nemici invisibili nelle serre
Il virus ToBRFV, identificato per la prima volta in Medio Oriente nel 2014, da allora è diventato una delle principali preoccupazioni a livello globale. Trasmesso attraverso gli attrezzi, le superfici, il suolo, l'acqua e persino i semi, provoca mosaici, clorosi e deformazioni dei frutti. Ancora più recente è la comparsa del ToFBV, il Tomato Fruit Blotch Virus, segnalato per la prima volta in Italia nel 2018 e ora rilevato in tutta Europa e fino all'Australia. Questo nuovo virus non lascia sintomi fogliari ma devasta la qualità dei frutti, diventando una minaccia silenziosa nella filiera produttiva.
Il contesto marocchino: alta vigilanza e risposta rapida
Un caso di studio dettagliato condiviso da Berkani ha illustrato come i produttori marocchini delle regioni di esportazione stiano già applicando strategie integrate. In un caso, una serra che presentava sintomi di mosaico ha utilizzato test rapidi a striscia, ha confermato il ToBRFV tramite PCR e ha applicato misure di contenimento immediate. Grazie a questa rapida cascata diagnostica, la contaminazione è stata limitata a una singola unità.
Molteplici tecnologie, un unico obiettivo: una produzione sicura
Dal classico ELISA alla moderna amplificazione isotermica (LAMP/RPA) e ai test a striscia pronti per il campo, ogni strumento ha il suo posto a seconda della fase: certificazione delle sementi, vivaio, serra o esportazione. "Non esiste un singolo metodo perfetto", ha insistito Berkani. "È la combinazione intelligente che dà ai produttori un vantaggio".
La diagnostica è un vantaggio competitivo
Oltre alla prevenzione dei rischi, la diagnostica tempestiva apre le porte ai mercati internazionali. Con l'inasprimento delle norme fitosanitarie, soprattutto nell'ambito delle misure di Green Deal dell'UE, gli esportatori hanno bisogno di prodotti certificati per rimanere conformi e competitivi. I test preventivi sono inoltre in linea con i valori di conservazione dell'ambiente, un principio che risuona profondamente tra i produttori e le comunità marocchine.
Un appello alla vigilanza sanitaria, alla responsabilità e all'innovazione
In un momento in cui la scarsità d'acqua, lo stress climatico e la volatilità del mercato pesano già molto sui coltivatori, le epidemie di patogeni potrebbero far pendere l'ago della bilancia. Il messaggio di Berkani è stato chiaro: "L'innovazione nella salute delle piante deve andare di pari passo con la sostenibilità. Insieme proteggono le nostre colture e il nostro futuro".
"Che le nostre mani possano coltivare ciò che è puro e che le nostre intenzioni possano onorare la Terra".
Queste parole sono state l'eco di uno spirito di responsabilità e resilienza che si è sentito fortemente in tutto l'auditorium di Agadir. Mentre il Marocco continua ad affermarsi come fornitore globale di pomodori di qualità, la diagnostica non sarà più solo uno strumento tecnico, ma un pilastro fondamentale dell'agricoltura responsabile.
È tempo di rafforzare i protocolli fitosanitari in ogni fase
Le collaudate tecnologie di analisi di Agdia, dalle strisce rapide da campo alle soluzioni PCR ed ELISA, godono già della fiducia dei principali produttori in Europa, Africa e America. "Sia che si tratti di certificare le sementi, di assicurare la produzione in serra o di garantire la conformità alle esportazioni, Agdia offre strumenti diagnostici che combinano rigore scientifico e semplicità operativa".
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