MEDFEL 2025 discute su quale sia il prezzo giusto per frutta e verdura
Marie-Amandine Stevenin, Presidente di UFC-Que Choisir e Christel Teyssedre, Primeur in Prayssac, Presidente di Saveurs Commerce, sono i principali protagonisti del dibattito.
I due relatori intervenuti al grande dibattito organizzato mercoledì 23 aprile in occasione della 15a edizione della fiera MEDFEL di Perpignan hanno sottolineato la natura "sensibile alle condizioni atmosferiche" dei prezzi di frutta e verdura. Il loro prezzo sarà logicamente più "equo" o accessibile all'apice della stagione. I prezzi fluttuano in base ai cicli dei raccolti e ai capricci del tempo, che influenzano sia la produzione che il comportamento dei consumatori: il prezzo aumenterà se la domanda aumenta e l'offerta diminuisce, e viceversa il prezzo diminuirà.
Il 72% è venduto nei supermercati
Marie-Amandine Stevenin, presidente della principale associazione di consumatori francese UFC - Que Choisir, afferma che "non abbiamo mai difeso il prezzo più basso, ma piuttosto il prezzo più equo". Sottolinea che il 72% della frutta e della verdura è venduto nei supermercati. A suo avviso, ciò costituisce un ostacolo alla trasparenza dei prezzi, poiché i consumatori spesso ricevono poche o nessuna informazione sull'origine e sulle condizioni di coltivazione di un prodotto. Al contrario, se un prodotto locale viene venduto sul mercato, i consumatori saranno meglio informati se è stato colpito da condizioni climatiche avverse.
Mancanza di trasparenza e prezzi equi
Marie-Amandine prende ad esempio il prezzo al dettaglio nei supermercati dei pomodori ciliegini francesi, pari a 17 euro al chilo, rispetto ai 3 euro al pezzo (un cestino da 500 grammi) provenienti dalla Spagna o ai 2 euro all'unità per un pomodoro marocchino. Oltre all'esagerata differenza di prezzo, il problema deriva anche da una mancanza di chiarezza nell'unità di vendita sul display: al posto della dicitura
Invece di "pezzo", sarebbe meglio dire "vaschetta da 500 g". Christel Teyssedre, presidente di Saveur Commerce, ricorda che in Francia l'esposizione è regolamentata: il prezzo deve essere al kg se venduto sfuso, o all'unità se il prodotto è confezionato. Alcuni prodotti, come meloni e zucche, possono essere venduti anche al pezzo.
Strumenti per i consumatori
Christel Teyssedre ricorda l'utilissimo calendario del raccolto elaborato diversi anni fa dall'associazione interprofessionale ortofrutticola Interfel per informare meglio i consumatori sulla stagionalità dei prodotti, quando questi sono più accessibili. Si legge che consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno può avere un costo molto ragionevole di 1,73 euro al giorno, se si acquistano solo prodotti di stagione. Questo rappresenta un budget di 4,5 euro al giorno per una famiglia di 4 persone, con un costo di 135 euro al mese, secondo uno studio di Interfel. Il prezzo medio di un chilo di frutta e verdura sarebbe oggi di 1,13 euro, contro gli 0,91 euro del 2018 in Francia. L'inflazione media sarebbe stata del 16% 2 anni fa o del 30% in 5 anni.
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