L'aumento dei costi e il cambiamento climatico hanno un impatto sulle esportazioni di bacche del Messico
Nonostante gli ostacoli, il Messico rimane il principale esportatore di bacche negli Stati Uniti e in Canada.
L'industria messicana dei frutti di bosco, nota per le sue forti esportazioni, ha recentemente affrontato sfide significative a causa della carenza di manodopera, dell'aumento dei costi dei fattori produttivi e delle fluttuazioni dei tassi di cambio. Secondo Juan José Flores, direttore dell'Associazione nazionale degli esportatori di bacche (Aneberries), questi fattori hanno contribuito a una riduzione dell'11% dei volumi di esportazione.
Le esportazioni di frutti di bosco, tra cui fragole, more, lamponi e mirtilli, dovrebbero diminuire ulteriormente nel 2024. Aneberries stima che le esportazioni raggiungeranno le 529.000 tonnellate nel 2024, rispetto alle 541.000 tonnellate del 2023. Anche la produzione è prevista in calo, con una produzione totale stimata a 486.881 tonnellate, rispetto alle 540.980 tonnellate del 2023.
Flores ha attribuito il rallentamento a questioni macroeconomiche, tra cui il rafforzamento del peso rispetto al dollaro, l'aumento dei costi degli input e gli effetti del cambiamento climatico. Nonostante questi ostacoli, il Messico rimane il principale esportatore di frutti di bosco negli Stati Uniti e in Canada, anche se i volumi di esportazione sono diminuiti del 17% dalla stagione di raccolta 2021-2022.
In risposta al calo delle esportazioni, Aneberries sta lavorando per diversificare i propri mercati. Gli sforzi includono il rafforzamento delle esportazioni verso Paesi come gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita e l'ingresso in Corea del Sud, India e Thailandia. Attualmente, il 95% delle esportazioni di bacche messicane è destinato al Nord America, mentre il restante 5% è distribuito in Europa e Asia, compresi mercati come i Paesi Bassi, il Regno Unito e il Giappone.
fonte: blueberriesconsulting.com
foto: producepay.com