Lo squilibrio del prezzo della patata valenciana indigna il settore
Se non viene garantita un'equa remunerazione, la sostenibilità della patata valenciana è a rischio.
Mentre sugli scaffali dei supermercati la patata valenciana viene venduta a più di 1,50 euro al chilo, nel campo gli agricoltori ricevono a malapena 0,20 euro. Il divario non è solo preoccupante, ma anche insostenibile, come denuncia l'Associazione Valenciana degli Agricoltori (AVA-Asaja), che chiede un intervento urgente per arginare quelli che considera abusi nella catena del valore.
Nelle ultime tre settimane, il prezzo pagato al produttore è crollato del 50%, scendendo al di sotto dei costi di produzione. E sebbene la campagna sia iniziata con buone aspettative - per una maggiore superficie piantata e quotazioni iniziali vicine a 0,40 €/kg -, in soli venti giorni il quadro è cambiato drasticamente.
AVA-Asaja ha chiesto al Ministero dell'Agricoltura di indagare sui contratti lungo la filiera alimentare, in considerazione dei margini di commercializzazione che moltiplicano per sette volte il valore originario del prodotto. Inoltre, mette in guardia sull'impatto delle condizioni climatiche avverse. Le piogge e il vento di ponente hanno favorito l'insorgere della peronospora, un fungo che ha già causato perdite fino al 30% in alcune colture.
Dal campo, la richiesta è ferma: se non viene garantita un'equa remunerazione, la sostenibilità della patata valenciana è a rischio. Pertanto, sia i consumatori che le catene di distribuzione sono invitati a scommettere sul prodotto locale, valorizzandone la freschezza, la qualità e la minore impronta ambientale.
fonte: avaasaja.org
foto: fruteriadevalencia.com