L'autosufficienza vegetale dell'Estonia scende al 29%, mentre i produttori devono far fronte a costi crescenti
Gli alti costi dell'IVA e dell'energia sfidano i coltivatori di serre estoni.
Secondo i dati di Statistics Estonia, nel 2024 solo il 29% degli ortaggi consumati in Estonia sarà di produzione nazionale. Questo dato segna un forte calo rispetto al 60% di dieci anni fa, a causa dell'aumento dei costi di produzione, del limitato sostegno fiscale e delle condizioni di mercato sfavorevoli.
L'Associazione estone di orticoltura sottolinea il divario politico rispetto ai Paesi vicini. La Lettonia e la Lituania applicano aliquote IVA ridotte e sgravi fiscali per i coltivatori nazionali. La Finlandia fornisce sussidi per area ai produttori di serre, rendendo i prodotti importati più competitivi sul mercato estone.
L'Estonia applica attualmente un'IVA del 22% su frutta e verdura, che aumenterà al 24% nel luglio 2025. In confronto, l'aliquota IVA è del 5% in Lettonia e del 12% in Finlandia. Inoltre, le accise sui carburanti sono più alte in Estonia e fanno lievitare i costi di riscaldamento per le operazioni in serra.
I prezzi al dettaglio sono un'altra preoccupazione. Nell'aprile 2024, il prezzo medio dei cetrioli locali ha raggiunto i 7,31 euro/kg, rispetto ai 4,07 euro/kg dell'anno precedente. I coltivatori riferiscono che i prezzi all'ingrosso sono aumentati solo del 10%, il che suggerisce che i ricarichi al dettaglio - spesso superiori al 100% - sono un fattore chiave per l'aumento dei prezzi.
I produttori sottolineano la necessità di riforme della politica energetica e di adeguamenti fiscali specifici per il settore, tra cui sgravi fiscali sul lavoro ed esenzioni IVA, per contribuire a stabilizzare la produzione nazionale.
Senza cambiamenti politici, i coltivatori avvertono che l'autosufficienza vegetale continuerà a erodersi, aumentando la dipendenza dell'Estonia dai prodotti importati per soddisfare le esigenze di consumo di base.
fonte: news.err.ee
foto: edibleroutesshop.com