La minaccia di una tariffa del 25% minaccia le esportazioni di banane nel Messico meridionale
La tariffa aumenterebbe il costo per scatola di banane di 2,2 dollari, incidendo sui profitti e costringendo a rinegoziare i contratti.
I produttori di banane e i leader commerciali del confine meridionale del Messico hanno espresso martedì la loro preoccupazione per una potenziale tariffa del 25% che gli Stati Uniti potrebbero imporre sulla frutta e su altri prodotti agricoli.
I coltivatori locali hanno avvertito che la misura avrebbe un grave impatto sulla regione, dato che otto prodotti su dieci esportati negli Stati Uniti sono prodotti agricoli o manifatturieri. Sebbene le tariffe siano temporaneamente sospese, dopo il dispiegamento di 10.000 agenti della Guardia Nazionale al confine, gli agricoltori continuano a temere che la minaccia non sia passata.
Questa pausa offre un po' di sollievo, ma i produttori sono ancora preoccupati per l'aumento dei costi di produzione in caso di escalation delle tensioni commerciali. La tariffa aumenterebbe il costo per scatola di banane di 2,20 dollari, riducendo i profitti e costringendo gli esportatori a rinegoziare i contratti.
Nonostante l'incertezza, si spera che la presidente Claudia Sheinbaum riesca a evitare la tariffa e a salvaguardare le esportazioni di frutta.
Un aumento dei costi indebolirebbe la competitività dei coltivatori messicani di banane rispetto ai produttori centroamericani, poiché le spese per la manodopera, i fertilizzanti e i servizi igienici sono già elevate.
Attualmente, circa 130 container di banane vengono spediti negli Stati Uniti ogni settimana, ma gli esportatori stanno esplorando altri mercati, come il Giappone, per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
I produttori temono che una guerra commerciale possa avere gravi ripercussioni sul Chiapas e su altre regioni di confine, dove la coltivazione delle banane è la principale fonte di reddito per molte famiglie.
fonte: efeagro.com
foto: bananotecnia.com