Mercato italiano con flessioni significative negli ultimi 5 anni
Il settore della distribuzione moderna in Italia raggiunge quasi l'80% della quota di mercato, mentre il consumo è calato di quasi 1 milione di tonnellate negli ultimi 5 anni.
Il mercato italiano dei prodotti ortofrutticoli freschi ha affrontato cambiamenti e sfide significative negli ultimi 5 anni. L'inflazione e i cambiamenti climatici sono i fattori principali, secondo Paolo Bruni, presidente del CSO Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli), che ha presentato un recente rapporto di mercato durante l'ultimo congresso WUWM a Rimini.
Il retail moderno diventa dominante
La GDO è il canale di distribuzione che ha mantenuto a malapena il suo livello di vendite di ortofrutta fresca, mentre la sua quota di mercato è passata dal 67% al 78% negli ultimi 5 anni. Il settore del commercio al dettaglio tradizionale ha subito una perdita maggiore, pari al -48% in volume di vendite nello stesso periodo, quasi allo stesso modo in valore. Tuttavia, le vendite di prodotti biologici sono rimaste costanti. L'invecchiamento è un'altra questione importante, i consumatori con più di 65 anni rappresentano la metà dei consumi italiani. I loro livelli di consumo si ridurranno ancora del 56% tra il 2019 e il 2023, con un -12% solo nell'ultimo anno. Aumentare i consumi delle generazioni più giovani rimane una sfida. Secondo Bruni, sono necessarie maggiori ricerche di mercato, innovazione e marketing mirato. La crescita rilevante di nuovi prodotti come il kiwi giallo e rosso dimostra che l'innovazione è necessaria.
1 milione di tonnellate di consumo interno perse in 5 anni
Circa 1 milione di tonnellate di consumo di frutta e verdura è diminuito del 18% negli ultimi 4 anni, passando da 6,15 milioni di tonnellate nel 2019 a 5,12 nel 2023. Nello stesso periodo i prezzi medi al dettaglio sono aumentati del 29%, passando da 1,87 a 2,41 euro al chilo. Solo l'anno scorso sono andate perse 900.000 tonnellate di prodotti a causa della siccità. Solo alcuni frutti non hanno perso i livelli di consumo, come mele, pere, banane e avocado. Tutte le varietà di ortaggi hanno subito una riduzione dei consumi, ad eccezione di zucchine e cetrioli.
Per maggiori informazioni sull'andamento del mercato italiano, potete scrivere qui.