La Repubblica Dominicana cerca di recuperare l'agrumicoltura con investimenti e genetica certificata
Una delle sfide è quella di combattere malattie come la phytophthora e la HLB che, sebbene non curabili, possono essere gestite con buone pratiche.
La Repubblica Dominicana rinnoverà la sua produzione di agrumi con l'arrivo di materiale genetico certificato dalla California, che permetterà il recupero di varietà tradizionali come l'arancia Valencia e l'incorporazione di frutti di alto valore come il limone caviale. L'iniziativa è stata annunciata durante il IV Congresso Internazionale degli Agrumi 2025.
Il Lemon Cluster ha sottolineato che l'industria agrumicola dominicana sta cercando di riprendersi da malattie come la HLB, che hanno gravemente colpito i raccolti. Attualmente, il Paese produce 50.000 tonnellate di limoni all'anno, con i limoni persiani come varietà principale.
Le piantagioni sono situate in zone alte come Jarabacoa e Constanza, dove il clima è più favorevole. Inoltre, il Banco Agrícola ha annunciato un finanziamento di 340 milioni di RD$ (5.753.808 USD) per modernizzare 10.000 tareas e sostenere 244 piccoli produttori.
Nel 2024, le esportazioni hanno superato le 2.000 tonnellate, comprese le spedizioni di limoni Eureka in Europa, anche se i limoni persiani devono affrontare una forte concorrenza sul mercato statunitense. Il settore ha migliorato la produttività, ma è ancora in ritardo rispetto ai principali concorrenti.
Una delle sfide consiste nel combattere malattie come la phytophthora e la HLB che, sebbene non curabili, possono essere gestite con buone pratiche. Sono stati inoltre segnalati rischi fitosanitari come la lebbra, il che significa che i controlli devono essere rafforzati.
Il Paese punta sull'introduzione di frutta gourmet per le nicchie internazionali e sulla riduzione della dipendenza dalle importazioni.
fonte: eldinero.com.do
foto: elnuevodiario.com.do