L'industria sudafricana dell'uva si prepara all'impatto dell'entrata in vigore dei dazi statunitensi
Una normale cassetta d'uva potrebbe costare ai consumatori statunitensi fino a 44 dollari.
L'industria sudafricana dell'uva da tavola si sta preparando a subire perdite a causa dell'entrata in vigore, il mese prossimo, di un dazio del 30% sulle importazioni di uva dal Sudafrica. L'industria sudafricana dell'uva da tavola (SATI) aveva avvertito all'inizio dell'anno che il dazio avrebbe indebolito gravemente la sua posizione sul mercato statunitense, una delle destinazioni di esportazione in più rapida crescita.
Sebbene gli Stati Uniti rappresentino solo il 3% delle esportazioni di uva del Sudafrica, nelle ultime cinque stagioni le spedizioni sono aumentate a un tasso di crescita annuale composto del 20%. Nel 2024/25, il Sudafrica ha esportato negli Stati Uniti circa 9.900 tonnellate, per un valore di 20 milioni di dollari. La nuova tariffa, secondo SATI, rende l'uva sudafricana molto meno competitiva, soprattutto nei confronti di esportatori con dazi più bassi come Perù e Cile.
La SATI stima che il prezzo al dettaglio di una cassetta da 8,2 kg potrebbe ora raggiungere i 44 dollari negli Stati Uniti, quasi il doppio del prezzo medio di mercato.
L'industria sudafricana dell'uva da tavola contribuisce all'economia nazionale per oltre 800 milioni di dollari all'anno e sostiene circa 105.000 posti di lavoro. Secondo la SATI, queste cifre potrebbero diminuire se il Sudafrica continuerà a subire svantaggi tariffari in mercati chiave.
La SATI ha esortato il governo sudafricano a impegnarsi in negoziati urgenti con gli Stati Uniti e ha ribadito il proprio impegno a collaborare con le autorità e i partner del settore per salvaguardare la resistenza e la competitività delle esportazioni di frutta del Paese.
fonte: satgi.co.za, frutasdechile.cl
foto: paltrack.co.za